sabato 28 dicembre 2013

Antonio Conte allenatore dell'anno: battuti Benitez e Klopp


Fonte: Calcio.fanpage.it

Chiusura di 2013 da incorniciare per Antonio Conte. Il tecnico della Juventus capolista con 5 punti di vantaggio sulla Roma, prossima avversaria nel primo big match del 2014, e 10 sul Napoli, riceverà il premio di miglior allenatore dell’anno. Il mister salentino, che ha già smaltito la delusione per la rocambolesca eliminazione in Champions League, riceverà domenica sera a Dubai il Globe Soccer Awards. La vittoria del secondo scudetto consecutivo e della Supercoppa e i record infranti come quello legato al 64.1% di vittorie sotto la sua gestione, hanno convinto i 15 esperti della giuria, composta anche da Galliani, Capello e Figo, a premiare Conte. Quest’ultimo ha preceduto Rafa Benitez, e Jurgen Klopp diventando così il successore di Josè Mourinho. In occasione della cerimonia, secondo le indiscrezioni pubblicate da Tuttosport, verrà premiato anche il Bayern Monaco eletto praticamente all’unanimità il miglior club del 2013.
Il tecnico direttamente da Dubai ha fatto un mini-bilancio sul 2013, tracciando anche i prossimi obiettivi suoi e della Juve: “Resta l'amarezza per essere uscito dalla Champions per una gara che non è stata giocata. Ma dopo due anni in cui la Juve è cresciuta tantissimo, adesso deve avere l'obiettivo di vincere anche a livello internazionale. Ora abbiamo tre traguardi: lo scudetto, la coppa Italia e l'Europa League. Dobbiamo provare a vincerli tutti e tre. E io non scelgo. Futuro tra un anno? Non importa nulla, in questo momento ho solo la Juve in testa".
L’allenatore campione d’Italia ha svelato anche i segreti del suo successo, nati dalla sua esperienza da calciatore agli ordini di grandissimi mister: “Ho sempre parlato molto con i miei allenatori per capire bene quello che mi chiedevano e quello che volevo provare a fare. Intorno ai 30 anni, ho iniziato a dare suggerimenti ai compagni già in campo. Poi, da giocatore, ho avuto fortuna di avere tutti i più vincenti tranne Capello. Quando vinci sei bravo e questo mi ha agevolato perché mi sono confrontato con loro. Non essendo dotato, ho basato la mia carriera su corsa e sacrificio. Non sapevo a chi dare la palla a volte. Così, ora da allenatore ho cercato soluzioni per aiutare i meno dotati tecnicamente. Chiedo ai miei calciatori di chiedermi perché facciamo certi schemi, la loro utilità. Quando capiscono lo fanno più volentieri".
I meriti vanno sicuramente divisi con la società con Conte che ha sottolineato l’importanza di avere gli stessi obiettivi, prendendo spunto dal Barcellona di Guardiola: “L'importante è avere società e giocatori di qualità e poi la credibilità che riusciamo ad ottenere presso i calciatori nel portare la nostra idea di calcio. Guardiola è stato un esempio importante per l'idea di calcio col Barcellona e abbiamo studiato quello che ha fatto lui”.
In conclusione una battuta sulle innovazioni che vorrebbe vedere nel calcio, a partire dai time-out: “A me piacerebbe fare più cambi e avere più giocatori in panchina per avere possibilità in più e gestire meglio la stagione. Con le rose ampie sarebbe meglio. Un time out per tempo per permettere ai giocatori di comunicare con la panchina. Il calcio è in evoluzione a me piace studiare".

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