mercoledì 10 settembre 2014

Conte, ovvero "Come ti cambio l'Italia in 9 giorni"

Dopo aver diviso la tifoseria della Juventus con il suo addio a sorpresa (più o meno), Antonio Conte è riuscito a mettere tutti d'accordo. Diciamoci la verità, sarebbe stato difficile far peggio della Nazionale di Prandelli, uscita dai Mondiali con le ossa rotte e con zero speranze future. E invece eccoci qui a distanza di poche settimane a goderci una squadra diversa negli uomini e nell'atteggiamento, prodotto di un cambiamento di rotta avvenuto in soli 9 giorni. Tanto è bastato al neo Ct per prendere le redini di un gruppo e di un ambiente che è sembrato letteralmente stravolto dall'uragano Conte. Per non parlare delle convocazioni: improvvisamente abbiamo scoperto che Immobile può giocare dal 1' e non è acerbo (nonostante un titolo di capocannoniere in Serie A e un trasferimento al Dortmund non fossero bastati nella scorsa kermesse iridata) e soprattutto è "spuntato" dal cilindro Simone Zaza. E pensare che il bomber del Sassuolo in questa estate si è goduto le vacanze quindi ha guadagnato la chiamata sulla base di quanto fatto nel Campionato di Serie A 2013/2014. Una scelta azzeccata dunque, figlia di una mentalità vincente che punta sulla grinta, sul sacrificio, sul collettivo che impreziosisce il talento dei singoli senza troppe moine. Lo specchio perfetto di una situazione che accade in campo: possesso palla non estenuante e verticalizzazioni veloci, per cercare di arrivare in porta subito, anche grazie a lanci dalla difesa con giocatori come Bonucci, Ranocchia o Astori rigenerati. E così ecco che le occasioni da gol fioccano, e si soffre poco nelle retrovie. Insomma sprazzi dell'Italia che vogliamo: giovane, grintosa e anche bella da vedere a tratti con poche chiacchiere e fronzoli. Le premesse sono buone e si può essere ottimisti. Un grande risultato se si pensa a quanto accadeva solo poche settimane fa

martedì 8 aprile 2014

Mourinho parla del Bari 2014 e il video diventa virale






Entusiasmo alle stelle per la Bari del calcio. Dopo il nuovo record di spettatori al San Nicola e la perentoria vittoria sull'Empoli per 3 a 0 che ha allontanato i Galletti dalla zona playout, portando gli stessi addirittura a meno 5 dai playoff, aumenta l'ottimismo per il futuro del club. Nel frattempo la rete impazzisce per un video caricato da Seminaltube su Youtube in cui Josè Mourinho, parla del Bari e di Bari. Un simpatico fake che sta conquistando i social network

venerdì 4 aprile 2014

Da Tiago a Rafinha: brocchi in A, vincenti in Champions



Non è un momento facile per il calcio italiano. Se la Juventus è l’ultima portacolori italiana rimasta in Europa League, siamo costretti a far solo da spettatori alla fase finale della Champions League che è entrata nel vivo con i pirotecnici quarti di finale. A rendere ulteriormente beffarda la situazione c’è anche il fatto di ammirare in campo calciatori che, da “incompresi” sui campi di calcio italiani, hanno letteralmente spiccato il volo all’estero aumentando i rimpianti di club, presidenti, allenatori e tifosi di casa nostra.

Evra e Rafinha

Il caso più eclatante è sicuramente quello del duttile esterno francese del Manchester United. Il classe ’81 è arrivato in Italia giovanissimo nel lontano 1998-99, quando ha vestito la maglia dei siciliani del Marsala. 24 presenze e 3 reti che gli hanno garantto l’approdo in Serie B al Monza. In Brianza però Evra non ha trovato fortuna disputando solo 3 partite. L’anno successivo la cessione al Nizza e poi l’esplosione al Monaco di Deschamps fino alla consacrazione allo United con i tanti successi che gli hanno spalancato le porte della Nazionale transalpina. Stesso ruolo, stessa miopia italiana per Rafinha. Il terzino brasiliano dopo le tante stagioni allo Schalke è arrivato in Serie A nel 2010, colpo del patron del Genoa Preziosi. Il gol decisivo nel derby e 34 presenze però non gli hanno garantito la permanenza in Liguria e così il Bayern Monaco ha deciso di tesserarlo. Con l’avvento di Pep Guardiola, Rafinha si è confermato uno dei migliori esterni del panorama calcistico europeo aumentando i rimpianti rossoblu.

Da Diego a Tiago fino a Simeone

Da meteore nella Juventus a pedine importanti nell’Atletico Madrid. Hanno molto in comune Diego e Tiago i due calciatori che hanno contribuito alla strepitosa stagione dei Colchoneros. Il trequartista colpo di mercato bianconero nella stagione 2009-2010 nonostante la grande generosità, è rimasto coinvolto nelle stagioni difficili della formazione piemontese. Nessuna riconferma per l’anno successivo e il ritorno prima al Wolfsburg e poi all’Atletico con una serie di prestazioni incoraggianti, culminate nella perla al Barcellona, nonostante le non tantissime presenze da titolare. Percorso simile al collega portoghese Tiago che in bianconero non ha lasciato il segno, non confermando quanto di buono fatto in precedenza a Lione. Tanti infortuni e difficoltà di ambientamento per il lusitano che all’Atletico è diventato addirittura uno degli idoli della curva grazie alle sue geometrie e alla sua intelligenza tattica. Una bella rivincita per un giocatore spesso e volentieri bistrattato dalla critica e rinato grazie a Diego Simeone. E anche l’allenatore argentino rappresenta uno dei massimi rimpianti italiani: dopo le stagioni da centrocampista di Inter e Lazio, nel 2011 il Cholo ha guidato il Catania al 13° posto. Un rendimento che però non gli ha garantito il rinnovo, allontanandolo dall’Italia, verso le sponde spagnole.

I casi più eclatanti: da Henry a Roberto Carlos, passando per Bergkamp e Vieira

Situazioni che aumentano i rimpianti di un calcio italiano spesso poco paziente e dove l’ansia da risultato immediato la fa da padrone. Non mancano ovviamente anche casi ancor più eclatanti sfogliando le pagine degli almanacchi, da Henry esterno anonimo della Juve, consacratosi fenomeno nell’Inter, a Bergkamp che come il francese nell’Inter non lasciò il segno. Da Roberto Carlos che dopo una sola stagione salutò i nerazzurri, per diventare un punto di riferimento del Real Madrid, fino a Vieira che il Milan prelevò in giovanissima età per girarlo poi all’Arsenal.

venerdì 14 febbraio 2014

"Corri! Inizia la salita e c'è Pantani che scatta!"


Son passati 20 anni più o meno. Ultimi giorni di scuola, quelli delle interrogazioni finali, spesso decisive per ottenere magari un voto alto per quelle piccole grandi soddisfazioni di un giovane studente. Steso sul divano nella mia stanza, con in lontananza una televisione accesa in salotto e mio padre a vedere quel “ciclismo” che ha sempre amato. Per me malato di calcio invece, uno sport normale che rispettavo per la fatica degli atleti, ma che in fondo non mi aveva mai entusiasmato. In sottofondo una telecronaca sobria, ma che negli ultimi giorni si era improvvisamente “accesa”, perché c’era lui, Il pirata. Come non innamorarsi di un personaggio così. Erano i giorni delle “montagne” delle scalate e nei giorni precedenti l’Italia, il mondo e il sottoscritto avevano conosciuto quel mingherlino che improvvisamente si trasformava. La sua non era una sfida con gli inseguitori, ma con se stesso. Si alzava sui pedali e sembrava dire: “Ora dimostro chi sono”. Quella grinta nel volto, quell’espressione che da “tranquilla” diventava l’emblema della “fame” e della voglia di vincere, di combattere, di dimostrare che lui era più forte di quella salita impressionante. Come non immedesimarsi, come non innamorarsi. E così quel libro tra le mie mani diventava qualcosa di secondario con quella domanda che diventava sempre più frequente: “Pà a che punto stanno?? E’ iniziata la salita?”. In attesa di quei 2 minuti di emozione purissima, capaci di far passare tutto in secondo piano e che oggi rivivo rivedendo un video su youtube o le immagini che pullulano sui social e sul web. E poi eccolo: “Scatta!”, e noi che ci avviciniamo al televisore quasi come se volessimo spingerlo o corrergli dietro come gli spettatori impazziti di entusiasmo. Gli occhi puntati su quella sua andatura unica, e le labbra che senza nemmeno accorgersene pronunciano un “E’ forte…” fino al traguardo e a quelle braccia aperte. “Posso tornare a studiare adesso”.

Marco Beltrami

lunedì 20 gennaio 2014

Guarin-Vucinic, tu chiamali se vuoi "autogol nerazzurri"




Guarin in questa prima parte della stagione ha cantato e portato la croce. Spesso andando per la tangente, ma quasi sempre reggendo il peso del centrocampo da solo, basti pensare al match di Napoli. Un giocatore ideale per Mazzarri che adora la fisicità e ora si ritroverà con la tecnica di Vucinic che in quanto a peso specifico lascia desiderare. Chissà che ne pensa il Walterone della cessione e per giunta alla Juve (sempre ammesso che diventi ufficiale). I bianconeri prendono un calciatore di livello che comunque sotto la guida di un motivatore come Conte potrebbe disciplinarsi e rendere come ai tempi del porto. Attualmente sarebbe una riserva e io una riserva come Guarin me la terrei tutta la vita. 

Marco Beltrami

venerdì 10 gennaio 2014

Probabili formazioni 19a giornata Serie A 2013/2014



Fonte: Calcio.fanpage.it

Archiviata la parentesi per gli impegni di Coppa Italia, è tutto pronto per il 19° turno di Serie A. Impegni spalmati su 3 giorni a partire da sabato con i due anticipi tra il Livorno e il Parma e il nuovo Bologna di Ballardini e la Lazio. Ricchissimo il programma domenicale che si aprirà con il lunch match tra Torino e Fiorentina. Nel pomeriggio spettacolo assicurato con le sfide Atalanta-Catania, Cagliari-Juventus, Roma-Genoa e Verona-Napoli, con in serata Sassuolo-Milan. Lunedì a chiudere i posticipi Samp-Udinese e Inter-Chievo.
Le probabili formazioni:
Livorno-Parma sabato 11 gennaio ore 18
Livorno (3-5-2): Bardi; Valentini, Emerson, Ceccherini; Mbaye, Biagianti, Luci, Greco, Duncan; Emeghara, Paulinho.
A disp.: Anania, Aldegani, De Carlo, Piccini, Lambrughi, Gemiti, Mosquera, Benassi, Belingheri, Borja, Siligardi. All.: Nicola
Parma (4-3-3): Mirante; Mendes, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Marchionni, Gargano, Parolo, Biabiany; Amauri, N. Sansone.
A disp.: Bajza, Felipe, Mesbah, Kone, Rosi, Munari, Acquah, Obi, Palladino, Okaka, Cassano. All.: Donadoni

Bologna-Lazio ore 20.45
Bologna (4-3-3):  Curci; Garics, Natali, Antonsson, Morleo; Koné, Khrin, Perez; Diamanti; Acquafresca, Cristaldo.
A disp.: Stojanovic, Agliardi, Radakovic, Ferrari, Cech, Crespo, Laxalt, Yaisien, Pazienza, Christodoulopoulos, Moscardelli, Bianchi All.: Ballardini
Lazio (4-2-3-1): Berisha; Cavanda, Dias, Biava, Konko; Gonzalez, Ledesma, Candreva, Hernanes, Lulic; Klose
A disp.: Stratoskha, Novaretti, Pereirinha, Ciani, Cana, Onazi, Biglia, Felipe Anderson, Ederson, Keita, Perea, Floccari All.: Reja

Torino-Fiorentina domenica 12 gennaio ore 12.30
Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Farnerud, Basha, El Kaddouri, Pasquale; Cerci, Immobile.
A disp.: Gomis, Berni, Rodriguez Gu, Masiello, Gazzi, Brighi, Bellomo, Meggiorini, Barreto. All.: Ventura
Fiorentina (3-5-1-1): Neto; Roncaglia, Go. Rodriguez, Savic; Cuadrado, Aquilani, Pizarro, Borja Valero, Vargas; Ilicic, Matos.
A disp.: Munua, Compper, Tomovic, Pasqual, Wolski, Ambrosini, Mati Fernandez, Bakic, Vecino, Joaquin, Yakovenko, Rebic All.: Montella

Atalanta-Catania  ore 15
Atalanta (4-4-1-1): Consigli; Benalouane, Stendardo, Yepes, Brivio; Brienza, Cigarini, Migliaccio, Bonaventura; Maxi Moralez; Denis.
A disp.: Polito, Nica, Canini, Del Grosso, Lucchini, Cazzola, Baselli, Kone, Giorgi, De Luca, Marilungo, Livaja All.: Colantuono
Catania (4-3-3): Frison, Peruzzi, Spolli, Rolin, Biraghi; Izco, Lodi, Plasil; Barrientos, Bergessio, Castro.
A Disp.: Andujar, Ficara, Gyomber, Legrottaglie, Capuano, Monzon, Freire, Guarente, Keko, Leto, Boateng, Maxi Lopez All.: De Canio

Cagliari-Juventus  ore 15
Cagliari (4-3-1-2): Adan; Pisano, Rossettini, Astori, Murru; Dessena, Conti, Ekdal; Cossu; Pinilla, Sau.
A disp.: Avramov, Del Fabro, Oikonomou, Perico, Avelar, Cabrera, Ibraimi, Ibarbo. All. Lopez
Juventus (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pogba, Pirlo, Vidal, Asamoah, Tevez, Llorente
A disp.: Storari, Rubinho, Ogbonna, De Ceglie, Peluso, Isla, Padoin, Marchisio, Pepe, Giovinco, Quagliarella, Vucinic. All. Conte

Verona-Napoli ore 15
Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Maietta, Moras, Agostini; Romulo, Jorginho, Halfredsson; Iturbe, Toni, Juanito.
A disp.: Mihaylov, Nicolas, Albertazzi, Marques, Gonzalez, Donati, Donadel, Laner, Cirigliano, Martinho, Jankovic, Cacia All.: Mandorlini
Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Fernandez, Armero; Dzemaili, Inler; Callejon, Pandev, Mertens; Higuain.
A disp.: Colombo, Uvini, Britos, Reveillere, Radosevic, Bariti, Hamsik, Insigne, Zapata. All.: Benitez

Roma-Genoa  ore 15
Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Benatia, Burdisso, Dodò; Pjanic, Strootman, Nainggolan; Gervinho, Totti, Destro.
A disp.: Skorupski, Lobont, Jedvaj, Torosidis, Taddei, Ricci, Marquinho, Florenzi, Caprari, Borriello. All.: Garcia
Genoa (3-5-2): Perin; Antonini, Portanova, Manfredini; Vrsaljko, Biondini, Matuzalem, Bertolacci, Antonelli; Konaté, Calaiò.
A disp.: Bizzarri, Donnarumma, De Maio, Marchese, Sampirisi, Cofie, Centurion, Sturaro, Tozser, Storian, Fetfatzidis. All.: Gasperini

Sassuolo-Milan ore 20.45
Sassuolo (3-4-3): Pegolo; Antei, Ariaudo, Marzorati; Gazzola, Magnanelli, Marrone, Longhi; Berardi, Zaza, Floro Flores.
A disp.: Pomini, Rosati, Rossini, Ziegler, Pucino, Chisbah, Valeri, Missiroli, Kurtic, Schelotto, Farias. All.: Di Francesco
Milan (4-3-1-2): Abbiati; De Sciglio, Zapata, Rami, Emanuelson; Nocerino, De Jong, Montolivo; Kakà; Robinho, Balotelli.
A disp.: Gabriel, Amelia, Mexes, Bonera, Silvestre, Zaccardo, Poli, Cristante, Saponara, Honda, Pazzini, Matri. All.: Allegri

Sampdoria-Udinese lunedì 13 gennaio ore 19
Sampdoria (4-2-3-1): Da Costa; De Silvestri, Mustafi, Gastaldello, Regini; Palombo, Renan; Soriano, Krsticic, Gabbiadini; Eder.
A disp.: Fiorillo, Fornasier, Costa, Rodriguez, Poulsen, Maresca, Gentsoglou, Eramo, Bjarnason, Wszolek, G. Sansone, Pozzi. All.: Mihajlovic
Udinese (4-2-3-1): Brkic; Heurtaux, Danilo, Domizzi, Gabriel Silva; Basta, Allan, Lazzari; Pereyra, Nico Lopez; Di Natale.
A disp.: Kelava, Naldo, Bubnjic, Douglas Santos, Widmer, Jadson, Pinzi, Badu, Mlinar, Zielinski, Fernandes, Maicosuel. All.: Guidolin

Inter-Chievo 13 gennaio  ore 21
Inter (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro, Rolando, Juan Jesus; Jonathan, Zanetti, Cambiasso, R. Alvarez, Nagatomo; Kovacic; Palacio.
A disp.: Carrizo, Andreolli, Ranocchia, Samuel, Alvaro Pereira, Wallace, Kuzmanovic, Mudingayi, Botta, Belfodil, Milito. All.: Mazzarri
Chievo (5-3-2): Puggioni; Sardo, Cesar, Dainelli, Frey, Dramé; Bentivoglio, Radovanovic, Hetemaj; Pellissier, Thereau.
A disp.: Silvestri, Squizzi, Papp, Bernardini, Pamic, Estigarribia, Improta, Sestu, Lazarevic, Acosty, Paloschi, Ardemagni. All.: Corini