sabato 25 agosto 2012

Cassano attacca Galliani: "Promesse non mantenute, tanto fumo e poco arrosto"



Fonte: Calcio.fanpage.it


C’eravamo tanto amati. Tra Antonio Cassano e Adriano Galliani è sceso improvvisamente il grande gelo. Il talento barese in occasione della prsentazione ufficiale all’Inter ha riservato numerose stoccate all’Amministratore delegato del Milan e non solo. FantAntonio ha subito voluto spiegare i motivi e i “colpevoli” del suo addio, riservando parole al vetriolo che sicuramente scateneranno numerose polemiche in quel di Via Turati e tra il popolo milanista:

"Un anno fa dissi che se avessi sbagliato sarei stato da manicomio. - riporta Sportmediaset - Ma non ho sbagliato io, nemmeno l'allenatore. Ha sbagliato qualcuno al di sopra che faceva il furbo e prometteva (Galliani ndr). Mi ha trattato male e sono andato via, ma devo ringraziare la gente del Milan e i compagni. Galliani no, non parlava chiaro".

Cassano vs Galliani - Senza troppi giri di parole Cassano si è tolto qualche sassolino dalle scarpe nei confronti di Galliani:

"Ringrazio tutti al Milan, ma non lui. Faceva tanto fumo e poco arrosto e non ha mantenuto le promesse. Quali? Chiedeteglielo a quel signore là, tanto dirà che ha sempre ragione lui. Andrà d'accordo solo con la gente ruffiana e io non sono quel tipo. Già dall'estate dello scudetto prometteva, poi le cose non sono andate bene e ho lasciato. La partenza di Ibra e Thiago ha inciso, mi ha fatto prendere la palla al balzo anche se già all'Europeo avevo chiesto di andare via. Nessuna irriconoscenza col Milan però, ringrazio tutti, non andavo d'accordo solo con una persona".

Anche Allegri nel mirino di Cassano - Messaggi al vetriolo anche per Allegri, colpevole di non aver tenuto in considerazione il giocatore pugliese:

"Io ho iniziato a dire di voler andar via durante l'Europeo. Lo dicevo ad Allegri, che poi lo comunicava a Galliani. Ma io per Allegri contavo come il due di coppe con briscola a bastoni. Per lui ero la quinta, sesta, settima punta, non so nemmeno io. Lui mi diceva che non poteva assicurarmi niente, e allora io me ne vado".

Cassano si gode l'Inter -L’ex milanista ha raccontato anche le prime sensazioni da nerazzurro affermando:

“La cosa importante per me era che società e allenatore fossero d'accordo con il mio acquisto. Moratti mi ha fatto tante raccomandazioni. Lui aveva un debole per me sin dai tempi di Mancini. ma a quei tempi ero scatenato, quindi era giusto non prendermi. Allora avevo la testa che fumava, ora sono più calmo. Trasferimento nato in fretta? Lo dite voi, qui si lavoro a questo da tempo. Strama lo conosco da quando allenava i ragazzi della Roma. Mi imitava? Va bene così

Marco Beltrami



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