Questo blog tratta sopratutto argomenti inerenti al mondo dello sport e in particolare del calcio, italiano e non, avvalendosi dei pezzi da me pubblicati sulle varie testate giornalistiche sportive per le quali collaboro quotidianamente.
sabato 5 gennaio 2013
Zeman: "La Roma poteva fare di più; Boateng? Un altro sarebbe stato espulso"
Fonte: Calcio.fanpage.it
La Roma è pronta a chiudere il suo girone d’andata sul campo del Napoli nel posticipo della 19° giornata di Serie A. Un derby del sud incandescente per gli uomini di Zeman che nella classica conferenza stampa della vigilia ha colto l’occasione anche per fare un bilancio della prima parte di stagione della sua squadra. La formazione capitolina poteva sicuramente fare di più ed ecco perché il tecnico boemo spera in una seconda parte di campionato superlativa: “
'La squadra poteva fare di più, cercheremo di dimostrarlo nella seconda metà del campionato. 'Ci sono ancora 60 punti in palio e sono tanti. Scendiamo in campo per mettere in difficoltà i nostri avversari ma sappiamo che il Napoli ha le qualità per crearci problemi. Andiamo ad affrontare una squadra che si sta esprimendo a livelli importanti per il secondo anno consecutivo”.
La tournee americana ha fatto bene alla Roma che ha potuto sfruttare il ritiro in Florida per cementare ancora il gruppo:
''Il fuso orario non influisce. Magari si sente qualcosa il primo giorno, ma ora non è un problema. Abbiamo avuto la possibilità di stare insieme per una settimana e questo ha fatto bene al gruppo. L'euforia può essere dannosa? L'entusiasmo è sempre meglio della depressione. Noi ci crediamo e ci proviamo: per me, questo clima è positivo”.
Al San Paolo, la Roma potrà contare anche su Francesco Totti e Pablo Daniel Osvaldo. I due attaccanti sono reduci dall'influenza. L'italo-argentino, in particolare, non ha preso parte al ritiro americano alimentando le voci relative ad un suo eventuale addio. Zeman però ha fatto il "pompiere" smentendo il tutto:
“Totti e Osvaldo non sono al massimo come succede quando si esce dall'influenza. Osvaldo non è venuto in Florida perchè era ammalato: ora si è ripreso e si è messo a disposizione, non c'è nessun problema.
L’ex allenatore del Pescara ha voluto dire la sua anche sul mercato e sulle voci che riguardano il fronte delle uscite con Stekelenburg e Burdisso ad un passo dall’addio:
Ho sempre detto che questa rosa è buona,è normale che fino al 31 gennaio si sentiranno tanti nomi. Qualcosa sarà vero, qualcosa no. Io non ho proposto nulla e non mi sono opposto a nulla. Certo, mi fa piacere che i miei giocatori piacciano ad altre squadre. 'In generale, il mercato dipende dalle occasioni, sia in entrata che in uscita. Se un giocatore arriva ora, ha bisogno di due mesi per ambientarsi: non vale la pena prendere qualcuno a meno che non sia decisivo. Non mi risulta che Stekelenburg e Burdisso siano sul mercato. Poi se ci sono delle offerte bisogna valutare. Se un giocatore perde il posto in squadra non vuol dire che debba essere ceduto. Stekelenburg è un giocatore importante cosi come Burdisso, non vedo dove possano esserci problemi''.
In conclusione anche una battuta su quanto accaduto in Pro Patria-Milan con i cori razzisti nei confonti dei rossoneri:
“Sono situazioni spiacevoli che vanno eliminate, poi bisogna vedere come. Non è un problema solo di razzismo, è una questione di educazione. Purtroppo spesso negli stadi succede, si fanno cose che fuori dallo stadio non succedono, a prescindere se giocano ragazzi di colore o ragazzi bianchi. Bisogna cercare di dare anche esempio positivi, non sarebbe male''.
In particolare un pensiero anche su Boateng che ha lasciato il campo dopo aver scagliato il pallone contro i tifosi protagonisti dei cori:
''Se dovesse succedere a un mio giocatore quello che e' successo a Boateng? E' difficile valutare, non c'ero e non ho visto. Sicuramente se il gesto fatto da Boateng lo fa un altro viene espulso automaticamente. E poi ci sono partite solo tra bianchi, con tanti cori e offese, e si continua a giocare. Non sono capace a fare distinzioni o valutare quali offese sono più importanti. Sul campo devono essere tutti uguali. Per me comunque è una questione di educazione e di controllo, di far venire allo stadio chi vuole vedere la partita. Sono cose che si ripetono, succedono con frequenza purtroppo, non è tanto il problema del razzismo, a volte dipende anche dal comportamento dei giocatori che se la tirano addosso''.
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