martedì 21 settembre 2010

Del Piero, Juventus: qui fino a 40 anni, complimenti a Delneri e se Prandelli mi chiama..


Fonte: Calcio.fanpage.it

La carta d'identità a Novembre sentenzierà 36 candeline, ma Alessandro Del Piero non ha la minima intenzione di appendere gli scarpini al chiodo, e i suoi tifosi non possono che essere felici: sembrerebbe incredibile il non poter vedere più la bandiera bianconera in campo dopo tanti anni di successi, di talento ma anche di sconfitte accettate con una grande signorilità.

A vederlo sul campo(anche se i 90 minuti sulle gembe son difficili da reggere) ha la grinta e la fame di vittorie di un ragazzino, con la maglia bianconera tatuata sll'anima. Ecco perchè Alex spiega le ultime annate juventine: "E’ cominciato un nuovo corso, la Juven­tus ha cambiato tutto: giocatori, dirigenti, staff tecnici e anche i medici. Stiamo lavo­rando per consolidare le fondamenta della nuova costruzione. Dopo la promozione in A abbiamo fatto due anni straordinari. Un terzo posto con qualificazione in Champions League e addi­rittura il secondo posto l’anno successivo. Sono state grandi imprese ma sono state di­menticate oppure poco apprezzate. Pur­troppo è andata male l’anno scorso". Non ha dubbi il Pinturicchio sul suo futuro: "Vedremo quello che sarà domani e come mi sentirò fisicamente, ma l'intenzione è giocare fino a 40 anni con la maglia bianconera, dall'anno prossimo poi nel nuovo stadio. Se mi aspetto una chiamata per il rinnovo? Adesso no, ma un momento di incontro me lo aspetto. Magari più avanti". Sicuramente gran merito va al nuovo mister Delneri, capace di rigenerarlo: "Il nostro nuovo allenatore è una persona determinata e questa è una qualità essenziale. Sul lavoro è mania­cale, cura i minimi particolari e riesce a tra­smettere grinta e carattere. L’impatto che avuto con lui è stato positivo. Sono con lui quando dice che non poniamo limiti a noi stessi".

Infine una battuta, che dimostra tutta la sua convinzione di essere ancora protagonista: "La Nazionale? Argomento delicato questo, ma io non chiudo niente. Mettiamola così: se Prandel­li mi chiedesse di dargli una mano, gli direi di sì. Sono contento che molti miei compagni giochino in azzurro, condivido in pieno e mi rende orgoglioso la scelta della società di una Juve made in Italy, è una cosa speciale".


Marco Beltrami

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