Fonte: Calcio.fanpage.it
Una forma di protesta quantomeno singolare, che spiega perfettamente l'attuale situazione dei calciatori della Pro Patria senza stipendio ormai da svariati mesi: i giocatori insieme con un gruppo di tifosi si accingono ad "occupare" lo Stadio Speroni di Busto Arstizio (Varese).
Il tutto per testimoniare una crisi nerissima della società inevitabilmente ricaduta sulla squadra, che si trovano veramente con l'acqua alla gola, come testimoniato da Giovanni Pellegatti (solo omonimo dello storica voce del Milan), rappresentante dei tifosi della Pro Patria attualmente militante nel campionato di Seconda Divisione di Lega Pro: "Abbiamo deciso di organizzare questa forma estrema di protesta per portare alla luce una situazione che è diventata insostenibile. Alcuni dei giocatori sono stati sfrattati dalle case dove vivono perchè non riescono più a pagare l'affitto - ha continuato - e in questo modo almeno avranno un posto dove andare a dormire". Brandine e "atteggiamenti" da profughi, dunque per i calciatori varesini, che in seguito di gravi problemi economici, non percepiscono soldi, nemmeno (secondo quanto detto dallo stesso Pellegatti) con l'arrivo del nuovo Presidente Pattoni.
Nel frattempo Antonio Tesoro, l'ex Pirotecnico e giovanissimo Presidente spiega alla sua maniera la situazione attuale, attaccando pesantemente il Padre, a suo dire responsabile della situazione: "Questo soggetto contattò la società a ottobre con una mail all'indirizzo della società e mi ricordo che, anche per il modo in cui ci contattò, decidemmo di cestinare la sua richiesta poi mio padre l'ha ripescata e gli ha lasciato in mano la patata bollente. Finchè il presidente sono stato io nessuno ha ricevuto un pagamento in ritardo – sottolinea Tesoro a Varesenews– poi purtroppo mio padre ha deciso che non voleva più spendere altri soldi e io ho fatto da parafulmine per un po' ma poi ho dovuto dire basta. In realtà basterebbe meno di quelle cifre astronomiche sparate nelle settimane scorse – ha detto Tesoro – molto meno. Solo che chi dovrebbe salvarla sta facendo di tutto per non farlo. Basterebbero 5-600 mila euro per salvarla".
Marco Beltrami
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