giovedì 3 gennaio 2013

Il sindaco di Busto Arsizio su Pro Patria-Milan: "Impropria la reazione di Boateng"



Fonte: Calcio.fanpage.it

Il caso dei cori razzisti rivolti ad alcuni giocatori del Milan durante l’amichevole con la Pro Patria ha scatenato le reazioni indignate di numerosi addetti ai lavori. L’episodio che ha costretto Boateng e compagni a far sospendere il match, è stato oggetto anche delle dichiarazioni del primo cittadino di Busto Arsizio. Gigi Farioli ha commentato quanto accaduto con parole destinate a far discutere. Ecco le sue affermazioni all’Ansa:

"È colpa soprattutto di quattro deficienti, magari anche di quattro professionisti che non hanno saputo fare il loro lavoro,intendo arbitro e alcuni giocatori. dalla tribuna non ho sentito nulla. Mi hanno detto che ci sono stati tre-quattro pirla che forse non sono neanche di Busto che hanno gridato qualche buu ai giocatori. L'arbitro ai primi segnali doveva fermare il gioco, chiamare i capitani e avvisare tramite lo speaker che al buu successivo la partita sarebbe stata sospesa definitivamente, cosa che è stata fatta autonomamente dalla società. Se questi professionisti avessero svolto il loro ruolo non sarebbe stata rovinata una festa che a quel punto non poteva più continuare”.

Il sindaco di Busto Arsizio ha criticato anche la reazione di Boateng che ha calciato il pallone contro i tifosi protagonisti dei cori razzisti:

“Boateng ha tirato il pallone a 200 all'ora sui tifosi, e sappiamo tutti che un fallo di reazione di un professionista è sanzionato molto peggio rispetto a un fallo di gioco e che in qualunque altro stadio d'Italia sarebbe stato espulso. Ma se fosse stato al Bernabeu o a San Siro non avrebbe avuto questa reazione impropria".

Farioli in conclusione ha voluto sottolineare l’ottimo comportamento del Milan, della maggior parte dei tifosi della Pro Patria, dimostrandosi pronto a prendere provvedimenti nei confronti di chi si è reso protagonista dei cori razzisti:

“La società rossonera si è comportata benissimo così come il 99% dei tifosi di Busto che hanno dato un esempio di alta moralità e di etica, applaudendo i giocatori mentre uscivano dal campo. È giusto che sia stato dato un segnale ma mi auguro che accada lo stesso a San Siro, a Torino e in qualsiasi altro stadio d'Italia. Busto Arsizio è un tempio dello sport per le famiglie, come ha sempre dimostrato soprattutto nella pallavolo e non può essere accumunata a quattro deficienti. Domani convocherò una riunione con la società e con i gruppi organizzati di tifosi per capire chi sono i responsabili di quanto accaduto e per ridare dignità e forza alla nostra città che non ha avuto la festa di sport che doveva avere".

Nessun commento:

Posta un commento