mercoledì 20 aprile 2011

Juventus, storia di una stagione altalenante: tra illusioni, delusioni e colpevoli


Fonte: Calcio.fanpage.it

Una stagione altalenante quella vissuta dalla Juventus e sopratutto dai suoi tifosi, che sperano almeno per questo finale di campionato di trovare quella continuità, che rappresenta sicuramente il fattore maggiormente mancato in quel di Torino.

Quante volte nel corso dell'anno calcistico in casa bianconera sembrava essere arrivato il momento della svolta, il momento finalmente per iniziare a guardare obiettivi concreti da vicino, e invece niente: il tutto sopratutto dopo aver salutato un 2010 che, comunque, aveva illuso profondamente tutti sulla positiva riuscita del progetto juventino. Una serie di risultati utili consecutivi che sembrava lanciare la squadra di Delneri, come una variabile impazzita, verso le vette della classifica di Serie A. All'improvviso però il giocattolo si è rotto, proprio in concomitanza con l'infortunio di Quagliarella, episodio che ha infranto un equilibrio quasi perfetto creatosi nella prima fase del campionato: una squadra compatta che aveva trovato nel centravanti di Castellammare il terminale offensivo perfetto per la compattezza bianconera.

La sconfitta interna col Parma, ha dato il via alla caduta libera della Juve che improvvisamente si è riscoperta fragile come nello scorso campionato, con uno spogliatoio disgregato, e sopratutto con l'ennesima ecatombe d'infortuni che per una corposa parte del 2011, ha impedito a Delneri di poter schierare persino una coppia di attaccanti titolari. Insomma i fantasmi della scorsa stagione sono apparsi in tutta la loro preoccupante "maestosità", costringendo la Dirigenza di Corso Galileo Ferraris a ricorrere al calciomercato, mettendo a segno dei colpi fortunatamente (nonostante gli scetticismi iniziali) rivelatisi azzeccatissimi, anche in vista della prossima stagione (Andrea Barzagli e Luca Toni per la contingenza, Alessandro Matri per il futuro, ed anche per uno splendido presente).

Terminata però la lista delle attuenanti, non si può prescindere dalle responsabilità che inevitabilmente non possono che ricadere sul tecnico: la squadra torinese in più di un'occasione è scesa in campo con un atteggiamento davvero "imbarazzante", basti pensare a partite come quella di Lecce, o all'ultima contro la Fiorentina, terminando l'incontro praticamente senza ver mai impensierito la prota avversaria. L'atteggiamento di Delneri è stato quantomeno discutibile, sopratutto in termini di scelte tecnico-tattiche: il Mister ha fatto trapelare una notevole incertezza, cambiando spesso e male le carte in tavola, e operando scelte purtroppo per lui rivelatesi con l'amaro senno del poi, sfortunate e sballate.

Sicuramente a poco a poco le cose son migliorate ma il dato più preoccupante è persistito in quella mancanza di dare continuità ai risultati positivi, basti pensare anche a quello che è accaduto dopo la bella vittoria contro l'Inter, che è rimasto e probabilmente rimarrà un episodio isolato, valido per l'orgoglio e per una sorta di rivincita nei confronti degli odiati rivali, ma purtroppo non utile a riacciuffare il treno delle primissime, vanificato dai deludenti risultati successivi e dalla sconfitta interna subita contro il Milan che forse ha realmente dato forma al profilo della Vecchia Signora.

Troppo stesso il buon Delneri, lavoratore indefesso ha confermato la squadra vincente, quando magari alcuni dei suoi meritavano di rifiatare, modificando invece profondamente la squadra quando forse non se ne presentava il minimo bisogno. Non è un mistero anche il fatto che lo stesso tecnico abbia puntato troppo poco su giocatori apparsi in forma smagliante come l'eterno Alessandro Del Piero (che sebbene ormai prossimo all'addio avrebbe meritato un più alto minutaggio, infotuni permettendo), cercando invece, come in una sorta di rivincita personale, di "rilanciare" giocatori apparsi inutili alla causa bianconera come Martinez o Motta. Purtroppo, a margine di questa stagione è facile sentenziare che probabilmente Gigi Delneri è un ottimo allenatore per squadre magari di medio-alto profilo, ma non appare avere le carte in regola per puntare ad obiettivi molto più prestigiosi

Nelle ultime giornate, poi la storia si è ripetuta alla perfezione, con l'illusione di un miracoloso riavvicinamento al quarto posto subito spento dalla partita di Firenze: la vittoria contro la Roma, e quella contro il Genoa (sopratutto per la bella rimonta con la quale è stata portata a casa), infatti rappresentavano una bella rincorsa verso quella Lazio da affrontare poi nello scontro diretto, in terra capitolina. E invece ancora una volta il pareggio contro la Fiorentina, ha rappresentato l'ennesima delusione, per il popolo bianconero, l'ennesima dimostrazione che la rinascita juventina, non è ancora partita e che probabilmente bisognerà ancora aspettare un anno, magari sfruttando anche (da tutti i punti di vista) il nuovo stadio per tornare ad essere la Vecchia Signora.

Marco Beltrami

Nessun commento:

Posta un commento