giovedì 1 settembre 2011

De Laurentiis furioso sulla questione dei Diritti Tv: si vuol favorire Berlusconi


Fonte: Calcio.fanpage.it

Il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis è un fiume in piena: nella giornata che ha visto quasi raggiunto l’accordo per far ripartire il campionato, il presidentissimo azzurro ha abbandonato l’assemblea dei presidenti di Serie A, durante i lavori per i diritti televisivi.

Per capire i motivi della rabbia del pirotecnico numero 1 azzuro basta leggere le sue parole riportate dal Corriere dello Sport: “Il calcio italiano sta per fallire perché Infront ci sta consigliando di vendere i diritti dal 2012 per tre anni a prezzi che non ci permetteranno più di competere in Champions League, di aumentare le nostre entrate e quindi di fare dei grossi passi indietro per fare un favore a Berlusconi perchè si cerca di vendere ad un prezzo bassissimo a Mediaset perchè l'emittente non riuscirebbe a fare proseliti con il digitale terrestre. E poi perché io dovrei svendere oggi quello che dovrebbe andare in onda tra un anno e mezzo?".

Sembra avere le idee molto chiare De Laurentiis che preferisce comunque non firmare accordi a lung scadenza spiegandone i motivi:"Oggi come oggi, in parte grazie alla Legge Melandri in parte per favorire Mediaset di Berlusconi, abbiamo un nostro advisor che ci gioca contro e ci vuol far fare un contratto che ci blocca per tre anni". Si tratta di una offerta al ribasso rispetto a quello dell'attuale digitale terrestre? "È una cifra di poco superiore e poi, con quali garanzie? Abbiamo visto che le garanzie di Dahlia, che non ci sono state date, ci sono costate almeno 60 milioni di euro. Chi ce li ridà adesso?". "Dico io, aspettiamo, vediamo la situazione economica e la recessione, vediamo se ci saranno altri competitor in Europa. Devono esserci solo Mediaset e Sky? Galliani difende i colori del suo club, però qui c'è di mezzo il calcio italiano e la sopravvivenza anche delle altre società. I club minori non hanno il coraggio di parlare perchè temono il potere. Io mi appello al Garante, ma se salvaguarda solo i poteri forti ce ne andiamo tutti a casa".

Una cosa è certa DeLa non è disposto a scendere a compromessi: “Loro la vorranno concludere fra un minuto... Spesso i miei colleghi sono costretti, per questioni di bilancio, a subire ciò che gli viene imposto, mi auguro - ha concluso - che questa volta non vadano con la testa china. Io me ne vado, il mio tempo è sacro e quando c'è prevaricazione totale è inutile perdere tempo".

Marco Beltrami

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