venerdì 2 settembre 2011

Juventus-Notts County, la partita inaugurale del nuovo stadio bianconero

Fonte: Calcio.fanpage.it Il fascino , la magia e il potere ammaliatore dello spettacolo del calcio sono ormai sempre più messi a repentaglio: troppi gli interessi, troppi i soldi che girano intorno all’universo pallonaro e che non possono che renderlo un baraccone commerciale. E allora ecco che un tuffo nel passato, nelle immagini sbiadite di un tempo che fu tra palloni di pelle e divise scolorite, può aiutare a farci riapprezzare con romanticismo, quello che nonostante tutto e tutti resta lo sport più bello del mondo. L’occasione ideale per tuffarci nel più classico dei “C’era una volta..” è offerta dall’inaugurazione del nuovo stadio della Juventus. La società bianconera per iniziare nel migliore dei modi questa nuova fondamentale tappa della sua storia, ha scelto di giocare un match amichevole l’8 settembre nella avveniristica Juventus Arena. Chi si aspettava un incontro amichevole contro una big del calcio internazionale come Barcellona, Real Madrid o Manchester United è rimasto molto deluso: la Vecchia Signora per celebrare degnamente il primo stadio di proprietà di una società di calcio italiana, ha scelto come avversaria il Notts County. Una scelta apparentemente inspiegabile ma che trova la propria motivazione proprio andando a ritroso con gli anni, nel lontano 1903, quando la Juventus aveva appena 6 anni di vita. Nata per volontà di uno sparuto gruppo di studenti del liceo classico “Massimo D’Azeglio”di Torino la squadra juventina indossava all’epoca una maglia rosa con un, oggi anacronistico, cravattino nero, fascia nera alla cintola e pantaloncini neri. Un problema serio però era rappresentato proprio dal colore delle divise: a causa dei tanti lavaggi il rosa continuava a schiarirsi rovinando l’immagine dei giocatori juventini. Quanta differenza rispetto ai tempi moderni nei quali le magliette a disposizione dei calciatori sono prodotte con tessuti di ultima generazione e in quantità industriale. A quel punto per trovare un rimedio a questo problema, uno dei soci della Juventus chiese aiuto ad un amico di veccha data, ovvero John Savage industriale e mercante britannico: l’Inghilterra era ovviamente considerata la patria del calcio e dunque chi meglio degli inglesi poteva sopperire a questo problema. Savage non perse tempo rivolgendosi al club più vicino ovvero quel Notts County (seconda squadra più antica del mondo dopo lo Shieffield), che immediatamente provvide a spedire a Torino un lotto di maglie. Maglie identiche a quelle usate dai giocatori del Notts e quindi a strisce bianche e nere: un abbinamento cromatico che se in un primo tempo fece inorridire tutto l’ambiente juventino, da quel momento è diventato leggendario rappresentando i piemontesi fino ai nostri giorni. Basti pensare che ancora oggi i tifosi del County che oggi gioca nella terza divisione inglese ed è il secondo club di Nottingham dopo il più blasonato Forest, cantano sugli spalti “It’s just like watching Juve”: ovvero “è proprio come guardar giocare la juve”. L’8 settembre dunque tutta la Juventus Arena si tingerà di bianco e di nero, e nel giorno in cui verrà celebrato un impianto proiettato nel futuro che potrebbe cambiare per sempre il calcio italiano, ci sarà l’occasione per rivivere tutta la storia bianconera ricongiungendosi alle proprie origini. Marco Beltrami

Nessun commento:

Posta un commento