giovedì 11 agosto 2011

Antonio Cassano, una stella cadente che stupisce e poi sparisce


Nonostante tutto, il calcio resta e resterà ancora a lungo lo sport più bello del mondo, per la sua capacità di regalare emozioni di ogni tipo, dalle gioie più intense alla delusione più profonda. Proprio nella tarda serata di ieri al termine di Italia-Spagna 2-1, dopo aver gioito come tutti per la vittoria della Nazionale di Prandelli sui Campioni del mondo, non ho potuto non provare una sensazione molto simile alla "tristezza" nei confronti di Antonio Cassano.

Ebbene si, proprio tristezza; ma come? Al termine di una delle prestazioni più sfavillanti del genietto barese, nella splendida cornice della sua città, con la fascia di Capitano al braccio, tu riesci ad essere "negativo"? Purtroppo si, e vi spiego il perchè. FantAntonio da svariati anni e anche attualmente, resta senza dubbio il giocatore più talentuoso del panorama calcistico italiano (quello che da bambini si definiva come il più "forte"), o meglio quello dalle più illimitate possibilità. Provate infatti per un attimo a pensare al top player del panorama pallonaro italiano: negli anni scorsi era facile pensare a gente come Baggio, Totti e Del Piero, Maldini ecc. Gente che riusciva a rappresentare calcisticamente l'Italia come stella assoluta. Oggi si fa davvero fatica ad individuare un giocatore del genere, fatta eccezione per Antonio Cassano: un talento smisurato, con potenzialità che forse nessuno di noi ha mai visto del tutto esplose. E il problema è proprio questo, non posso non provare tristezza nel vedere un giocatore con delle qualità simili in azione:il mio pensiero va inevitabilmente alle occasioni perse a quelle opportunità avute in carriera di consacrarsi definitivamente, e puntualmente rinviate, rimandate senza pensare però che gli anni passano. Uno così avrebbe potuto fare le fortune della nostra selezione, e del suo club brillando costantemente e illuminando i campi di gioco italiani e non.

Ma forse il genietto di Bari Vecchia è destinato a rimanere una stella cadente che come ieri sera illumina gli spalti facendo rimanere tutti a bocca aperta per un po' sparendo poi nuovamente nel cielo, e lasciandoci col desiderio che l'Italia ritrovi campioni e competitività.


Marco Beltrami

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