mercoledì 6 marzo 2013

Nel bene e nel male Josè Mourinho merita rispetto




Dovrebbe essere la cosa più semplice e normale del mondo e invece non succede praticamente mai. Spesso e volentieri e in Italia con una frequenza maggiore, assistiamo ad episodi arbitrali controversi capaci di incidere sulla partita, oppure a match dominati da una squadra ma vinti dall’altra approfittando magari delle poche occasioni a disposizione. Nel post partita ci si aspetta che gli allenatori della formazione vincitrice, ammettano la propria inferiorità o di essere stati “avvantaggiati” da una scelta del direttore di gara, e invece si assiste a facce perplesse, balbettii e frasi di circostanza. Dalle “l’arbitro ha deciso così”, allle “in altre occasioni siamo stati penalizzati” fino alle peggiori “avete visto un’altra partita”, “non parlo delle scelte arbitrali” (smentita poi quando l’errore eclatante li penalizza). Ecco il perché le parole di Mourinho al termine della sfida tra il suo Real Madrid e il Manchester United assumono un significato “nuovo”: “Non abbiamo giocato una buona partita . Non meritavamo di vincere. Hanno perso i migliori. L'espulsione di Nani? Non so, non ho visto, ma indipendentemente da quell'episodio, non meritavamo”. Dopo essere stati in svantaggio Cristiano Ronaldo e company sono stati salvati in più di un’occasione dalle parate di Lopez, fino a quando l’espulsione di Nani, esagerata, ha spianato la strada agli ospiti. Parole scontate? Pensare che oggi come oggi l’allenatore del Real Madrid al termine di una sfida decisiva per la Champions League contro il Manchester United ammetta la propria inferiorità è un qualcosa di quasi utopistico, eppure è accaduto. I più maliziosi, curiosi di ascoltare le parole dello Special One al termine di una partita del genere avranno pensato: “chissà come ne uscirà questa volta Mou”. Anche se l’intervento del tecnico portoghese fosse stato dettato da “furbizia”, c’è da dire che è riuscito a focalizzare l’attenzione su di sé in maniera perfetta, quasi impensabile dopo una sfida così palesemente “particolare”. C’è poco da fare, lo si può amare o odiare, ma Mourinho merita rispetto se non altro perché dimostra sempre di avere idee molto chiare prima di sedersi davanti ad un microfono, con una furbizia e una lucidità che ne fanno un personaggio unico sul palcoscenico calcistico internazionale

Marco Beltrami

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