lunedì 20 settembre 2010

Udinese - Juventus 0 a 4, il video di Iaquinta che esulta contro i tifosi avversari


Fonte: Calcio.fanpage.it

Quella tra l'Udinese e la Juventus era stata definita la gara degli ex: Pepe, Quagliarella, Motta e infine lui quel Vincenzo Iaquinta che si è reso protagonista di un episodio che ha sollevato un vero e proprio polverone.

Entrato al 52° Iaquinta, fischiato a lungo ha messo il punto sul risultato del match segnando il gol del definitivo 4 a 0 della Juventus contro l'Udinese. A quel punto da buon calabrese doc ha dimostrato tutto il suo essere focoso, esultando sotto la curva avversaria portandosi le mani alle orecchie, e gesticolando con veemenza, facendo vedere il nome sulla maglia. Un episodio che oltre alla forte reazione del pubblico di casa ha suscitato la forte disapprovazione del patron friulano Pozzo: "Sono venticinque anni che sono qui, e non mi è mai capitato un episodio del genere. Iaquinta è arrivato qui dal Castel di Sangro, dalla Serie C, era un povero ragazzo, lo abbiamo allevato e la gente gli ha voluto bene, lo abbiamo sempre pagato regolarmente. Poi lo abbiamo fatto andare in una grande squadra che è la Juventus. E lui ha fatto quel gesto. Ci ha mancato di rispetto. Ha esultato e ha rimbeccato il pubblico. Non doveva farlo, è stato patetico e io sono molto deluso. Mi aspettavo di più. Non ho mai visto una cosa del genere”.

Subito però è arrivata la risposta di Iaquinta che ha voluto chiarire tutto: "Tengo a dire che non ce l’ho con il presidente Pozzo, che è sempre stato corretto con me. Quando sono arrivato a Udine ho sempre avuto dei problemi con i tifosi, lo sanno. Sono entrato in campo con la voglia di giocare, di fare gol, ma ho sentito delle brutte cose rivolte a mia madre e a caldo ho reagito così. Chiedo scusa, però Ho sbagliato a reagire. Con Pozzo non ho mai avuto problemi anzi, lo stimo veramente come persona. Mi dispiace per quello che ha detto su di me e per quello che ha pensato. Poi, sono un ragazzo istintivo e già mi sono pentito di quello che ho fatto. E’ una cosa sbagliata, perché non si dà un bell’esempio".

Marco Beltrami

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