martedì 23 novembre 2010

Eto'o e Krasic, squalifiche e ricorsi: bisogna imparare dall'Olanda



Tornando indietro alle notti magiche dell'Estate 2006, viene da sorridere se si pensa che in quell'occasione, la provocazione di Materazzi non contava nulla, pur di screditare ulteriormente l'avversario francese Zidane; e ora invece dopo l'incornata del buon Eto'o, alcuni di quegli stessi tifosi che mandavano alla gogna Zizou, chiedono le attenuanti per le gravi accuse di Cesar al camerunense. Siamo alle solite, in certi casi sarebbe meglio stare zitti, e ancora una volta capire che il calcio "udite udite" è uno sport. E senza ipocrisia, diciamo che la testata di Eto'o, sicuramente provocato e sicuramente frutto di un'eccesso di adrenalina, dev'essere punita, senza fare drammi e senza ghigliottinare nessuno. Il buon Samuel ha perso la testa e basta: c'è poco da dire, anche ai bambini s'insegna che alle parole si risponde con le parole, le "mani" van tenute basse. Stesso discorso per Krasic, la simulazione del serbo contro il Bologna, ci poteva stare, ma comunque essendo una furbata doveva essere punita senza troppe chiacchiere. E invece? Invece in entrambi i casi eccoti il ricorso! Oggettivamente più accettabile quello dei bianconeri, che volevano una riduzione della squalifica, ma abbastanza grottesco quello dell'Inter, fondato sul fatto che quello di Eto'o è stato un gesto di reazione. In Olanda proprio nello scorso Week End, Luis Suarez gioiello uruguaiano dell'Ajax ha morso al collo un avversario. Risultato? Prima ancora del verdetto del giudice sportivo, la società dei Lancieri ha bloccato per le prossime 2 giornate l'attaccante. Dispiace dirlo ma questo gesto esemplare ci fa pensare solo una cosa: eticamente abbiamo molto da imparare anche dall'Olanda.

Marco Beltrami

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