sabato 25 febbraio 2012

Paolo Maldini attacca il Milan: "Non mi vogliono perchè sono una testa indipendente"


Fonte: Calcio.fanpage.it

E’ iniziato il conto alla rovescia per Milan-Juventus, quella che senza dubbio sarà la sfida più importante della stagione. E’ proprio in una lunga intervista concessa per il “Corriere della Sera” la storica bandiera rossonera Paolo Maldini ha voluto dire la sua sul match di questa sera e non solo. L’ex terzino si è tolto qualche sassolino dalla scarpa spiegando il perché del suo mancato ritorno al Milan.

Maldini con il dente avvelenato – La grande gloria del calcio italiano ha fatto chiarezza sui reali motivi del mancato ritorno nelle vesti di dirigente al Milan: "Non penso che tornerò al Milan. Vengo visto come un problema perché sono una testa indipendente. Le scelte della società sono legittime, però evitiamo le ipocrisie: “È uno di noi, sarà sempre il benvenuto…” La verità è un’altra: non ci sono le condizioni per tornare". Parole forti che dimostrano come i rapporti tra Maldini e la società rossonera si siano nel tempo rovinati.

Il parere di Maldini su Milan-Juventus – L’ex colonna della Nazionale italiana dopo aver ammesso di aver fatto visita a Leonardo sui campi del Psg, ha detto la sua sul big match di questa sera, tornando polemicamente sulla squalifica di Ibrahimovic: "Senza Ibra sarà un Milan veloce, da contropiede. La squalifica dello svedese? A volte la giustizia sportiva non la capisco. Prende decisioni politiche: perché a Ibra tre giornate oggi e solo due lo scorso anno? Aronica ha fatto qualcosa di simile e non è stato punito. Mi trovo d’accordo con il comunicato del Milan". Paolo Maldini a ruota libera: l’ex milanista ne ha anche per la Juventus, mentre ha strizzato l’occhio al suo ex compagno di squadra Pirlo: "Le serve tranquillità, lamentarsi di ogni mezzo rigore non dato non è da grande società. Ma il suo onore è difeso dalla sua storia. Cosa serve per batterla? Ritmo, ha tanto entusiasmo e un giocatore come Pirlo. Fossi stato nel Milan l’avrei lasciato andare solo all’estero, al Chelsea, come diceva Ancelotti. Partita decisiva stasera? Forse sì, più che altro per l’aspetto psicologico".

Marco Beltrami

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