giovedì 21 luglio 2011

Di Benedetto e Pallotta come Totò e Bombolo?


A poco più di venti giorni dall’addio di Rossella Sensi, sono ancora tanti i dubbi sulla nuova società americana: tra nomine, ironia e sogni


E se un giorno le vittime, rigorosamente americane, dei film di Toto’ e Bombolo tornassero in Italia per vendicarsi? E se fossero stavolta gli ingenui turisti americani, come il povero Deciocavallo, a giocarci uno scherzo? Sarebbe una sceneggiatura esilarante. Meno divertente sarebbe accorgersi che tutto ciò non è un film, ma la realtà. Ma soprattutto accorgersi di essere le vittime.

Thomas Di Benedetto è il nuovo proprietario della A.S. Roma. Sin dal giorno del suo arrivo a Roma ha fatto parlare di sé spaccando in due la tifoseria romanista. Gli appassionati tifosi giallorossi continuano ad interrogarsi sulla serietà di questa cordata a stelle e strisce che ha rilevato dalle “mani” di Rosella Sensi l’intero pacchetto azionario della società capitolina. C’è chi vede nello Zio Tom (questo l’appellativo che Claudio Lotito, pittoresco presidente della Lazio, ha affibbiato a Thomas Di Benedetto) un personaggio capace di dare inizio ad una nuova era fatta di successi, scudetti e coppe, chi invece, la parte della tifoseria forse più obiettiva e meno “de core”, inizia a dubitare delle capacità manageriali e finanziarie della nuova cordata.

Facciamo due conti: seguiamo un filo cronologico,e, passando dalle parole ai fatti, vediamo come Thomas Di Benedetto sta lavorando. Al suo arrivo a Roma, stazione Termini (ha viaggiato sull’intercity, non sulla Freccia Rossa…, ha fatto subito sognare i tifosi, promettendo scudetto e, al più presto, la vittoria del trofeo più ambito a livello mondiale: la Champions League. Si è parlato di budget illimitato sul mercato, di Villas Boas come allenatore, di Buffon, Pastore e Cavani come nuovi acquisti, di stadio nuovo e di società modello. Dopo un po’ ci accorgiamo che il budget non è illimitato, ma è di 20-25 milioni di euro, che Villas Boas costava troppo (clausola rescissoria di 15 milioni), e che il nuovo allenatore è una scommessa. Certo, era l’allenatore della cantera del Barcellona. Barça si, ma sempre Primavera. I nuovi acquisti sono Jose Angel (?), terzino dell’Atletico Bilbao ed Erik Lamela, stellina del neo retrocesso River Plate.

Per il resto la realtà racconta di un direttore sportivo, bravissimo, come Walter Sabatini, mandato in giro per il mondo a trattare giocatori senza poterne chiudere l’acquisto. Perché? Semplice, il passaggio da Unicredit ( la Banca che controlla l’ AS Roma) alla cordata Di Benedetto-Pallotta non è stato ancora ratificato. Quindi un giocatore come Bojan, acquistato in prestito con diritto di riscatto a favore della Roma ( e contro riscatto a favore del Barcellona…) continua ad allenarsi in Spagna, mentre Kameni, eccentrico portiere dell’Espaṅol è stato acquistato. O forse no…
In questo mare giallorosso di dubbi, Vucinic, Menez e Borriello sono sul piede di partenza. Verranno sacrificati per far cassa. De Rossi punta i piedi: non accetta la riduzione dell’ ingaggio proposta da Di Benedetto. Totti si immalinconisce e diventa pigro (come afferma Silvio Baldini, appena entrato a far parte della nuova Roma).
Fateci caso: Totò (in “Totò truffa”) riuscì nell’impresa di vendere la fontana di Trevi ad un ingenuo turista americano, Deciocavallo. Bombolo (in “Squadra antitruffa”), era il Re della truffa della schedina: arrivava piangendo a Fiumicino e, adescando turisti americani, raccontava loro il suo dramma. Aveva fatto 13 al totocalcio, ma dovendo partire subito per l’Australia, non poteva riscuotere il premio in denaro. Venticello ( l’appellativo di Bombolo) vendeva così la sua schedina fasulla a qualche ingenuo turista americano in cambio di cinque milioni.

E se l’ americano Thomas Di Benedetto fosse venuto a Roma per vendere “fumo” e guadagnarci? Di Benedetto stia attento: non ci saranno il Tomas Milian o l’ispettore Malvasia di turno a smascherare la sua truffa (se tale sarà…), ma un intero popolo che vive per la AS Roma. Con i sogni non si scherza. Roma è gialla come il sole e rossa come il cuore.
Zio Tom non tradire la Roma: fai il “serio” e “nun ce fa tarzan”…

Marco Giuseppe Zefilippo,

giornalista, attualmente collaboratore per Agicos e profondo conoscitore del pianeta calcio, da quello giocato, a quello, meno "commerciale" delle stanze dei bottoni. Notevole la sua capacità di sottolineare sempre gli aspetti più suggestivi e non scontati delle vicende calcistiche, con pennellate di colore e richiami al mondo del cinema e della cronaca.

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