lunedì 9 agosto 2010

Pasqualin: " Per Pazzini bisogna aspettare......il Werder...."



Fonte: Tuttojuve.com

La Juventus non molla la pista Pazzini, un giocatore che Delneri vorrebbe a tutti i costi, che potrebbe completare un reparto offensivo già competitivo e che sopratutto al contrario dei tanti nomi stranieri, che hanno riempito le pagine dei giornali in questo calciomercato estivo (da Dzeko a Benzema, fino ad Adebayor), non avrebbe bisogno di ambientarsi nella nostra Serie A, alla luce della sua esperienza nel nostro campionato.


La prospettiva, come sentenziato dal Presidente sampdoriano Garrone, appare quasi irrealizzabile (inoltre il patron blucerchiato farebbe carte false per non cederlo a Marotta, reo di avergli portato via anche l'altro uomo mercato Paratici), sopratutto alla luce del salto di qualità fatto dalla compagine genovese approdata ai preliminari di Champions. Attenzione però perchè, improvvisamente potrebbe aprirsi uno spiraglio sul buon esito di un trasferimento che ora appare molto remoto. A tracciarne le linee guida, ci ha pensato ancora una volta lui, Claudio Pasqualin, guru dei procuratori italiani, ultimamente alla ribalta per il caso Giovinco, suo assistito. Intervenuto a " La Domenica Sportiva Estate", l'esperto agente, si è espresso sul mercato bianconero e in particolare sull'attaccante sampdoriano affermando " Pazzini alla Juve? Sicuramente è un giocatore che interessa molto alla Juventus, anche se attualmente appare impensabile un trasferimento in bianconero". Continua poi Pasqualin: "Attenzione però perchè la Sampdoria ha un appuntamento importante nei prossimi giorni, che è il preliminare di Champions contro il Werder, e in caso di esito negativo, e quindi di eliminazione dalla massima competizione europea, le cose cambierebbero non poco per Pazzini".


Sicuramente i tifosi blucerchiati sono ampiamente giustificati a fare tutti gli scongiuri del caso, ma alla luce di queste dichiarazioni e di queste prospettive, avrano un motivo in più per appoggiare al massimo i propri beniamini.

Marco Beltrami

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