martedì 21 dicembre 2010

MICCOLI ACCENDE LECCE - BARI: INIZIANO LE POLEMICHE


Fonte: Go-Bari.it

BARI - Per quanto possa sembrare una frase fatta, o un luogo comune, alla fine il detto che " si è persa un'ottima occasione per stare zitti" sembra del tutto congeniale, alle parole espresse da Fabrizio Miccoli a proposito dell'ormai prossimo derby Lecce-Bari.



Inutile sottolineare, il valore e il peso specifico di questo incrocio calcistico che nel corso degli anni è diventato sempre più "match a rischio", vista la rivalità tra le due tifoserie, che quest'anno si ritrovanno faccia a faccia in Serie A. Insomma questo derby di Puglia, acceso come non mai vista la posta in palio, non ha certo bisogno di ulteriore "benzina" da gettare sul fuoco, motivo per cui ha senso chiedersi il perchè di certe dichiarazioni, diciamo così particolari e provocatorie, del folletto rosanero. Miccoli intervenuto per Mediagol.it, ha parlato della situazione "ambientale" del match tra i giallorossi e i biancorossi, lanciando una "pericolosa" miccia: "Devo essere sincero, per me sarà un derby falsato perché so che hanno vietato la trasferta ad entrambe le tifoserie ad eccezione dei possessori di tessera del tifoso, solo che i tifosi del Lecce hanno zero sostenitori tesserati e qui mi risulta che quasi tutti hanno la tessera - ha dichiarato il giocatore del Palermo- ciò significa che i tifosi del Bari andranno in trasferta al Via del Mare ma i leccesi non verranno al ´San Nicola´. Per questo ritengo che sarà una sfida falsata. Sicuramente la gara del 6 gennaio può essere importante per il Lecce per allungare in classifica su una diretta avversaria e chiaramente spero da leccese che vincono".



A prescindere dai colori di appartenenza (tra l'altro Miccoli forse farebbe bene a guardare in casa propria, al suo Palermo) e dalla squadra tifata, certe dichiarazioni andrebbero evitate, sopratutto da parte degli addetti ai lavori, vista la potenza amplificatrice del mezzo mediatico. Bisognerebbe ricordare a Miccoli, che in campo alla fine ci vanno i giocatori come lui e forse si dovrebbe pensare maggiormente a quelli, piuttosto che alle "partite virtuali" che si giocano sugli spalti.


Marco Beltrami

Nessun commento:

Posta un commento