lunedì 14 marzo 2011

Juventus, dopo il pareggio contro il Cesena, continua il triste e insulso campionato bianconero


Fonte: Calcio.fanpage.it

In terra emiliana, la formazione juventina aveva l'obbligo di vincere e convincere non per la classifica nè tanto meno per degli obiettivi che ormai non esistono più, ma per la dignità e l'orgoglio di portare a termine queste ultime giornate a testa alta.

Il pareggio rimediato in Cesena-Juventus 2-2, in realtà si è rivelata l'ennesima tappa di un'interminabile "Via Crucis" che ha reso questa stagione anche peggiore della precedente (praticamente un record) e che sta costando ai tifosi la tristezza, dell'osservare partite che non servono a nulla, visto che la posizione della Juventus in classifica è insulsa e inutile (meno 11 dall'Udinese e da quel quarto posto ormai miraggio assoluto; e meno 7 dalla Roma, e dall'Europa minore). Certo per quello che ormai è diventata la "Vecchia Signora" un pareggio in quel di Cesena, per giunto ottenuto in 1o contro 11, è un risultato assolutamente positivo, anche perchè c'era il rischio di centrare la quarta sconfitta consecutiva. Ma qui bisogna iniziare a lavorare per il futuro, per capire che si può creare una squadra competitiva e nuovamente meritevole di indossare questa casacca.

Bisognerebbe guardare di più la Classifica di Serie A, e sopratutto le squadre che precedono i bianconeri: oltre alle corazzate multimilionarie Inter e Milan, capaci ancora e nonostante i parametri di austerity economica di spendere e spandere sul mercato acquistando costosi giocatori di livello assoluto, ci sono realtà come l'Udinese, il Napoli e la Lazio (la Roma ormai ha un collettivo ben formato da anni) esempi di gestione oculata sopratutto per quanto riguarda le spese. Formazioni che giocano un buon calcio che hanno saputo spendere bene, e che hanno anche un futuro roseo sia dal punto di vista degli introiti, sia da quello dell'età media della squadra. Insomma un controaltare durissimo rispetto alla situazione dei bianconeri piemontesi.

Probabilmente l'intento ad inizio stagione, confermato dall'arrivo della coppia Marotta-Delneri, era quello di creare una "provinciale di lusso", capace di lottare per le altissime posizioni ma non per lo scudetto. Si voleva una squadra che magari potesse perdere contro le big annunciate, ma che fosse capace di superare scogli come Cesena, Bologna, Lecce ecc. In realtà tutto questo non è successo e bisognerebbe prendere atto dei verdetti del campo che spesso sono frutto di scelte sballate da parte della "società": per quanto riguarda il futuro bisognerà spendere bene, il che non vorrà dire necessariamente spendere tanto, e sopratutto cercare di capire che la quantità spesso non è sinonimo di qualità, facendo piazza pulita rispetto a quei giocatori che non hanno nel DNA quella grinta e quel piglio giusto per poter indossare la maglia bianconera.

Bisognerebbe avere il coraggio di rischiare, e di valutare le prestazioni e gli atteggiamenti in campo dei giocatori a prescindere dal nome che portano sulla maglia, magari ottenendo dalla loro cessione quei soldi necessari, per portare nel capoluogo piemontese gente che magari ha quella fame di vittorie giusta per tornare magari non a vincere ma quantomeno a convincere.

Marco Beltrami

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