Questo blog tratta sopratutto argomenti inerenti al mondo dello sport e in particolare del calcio, italiano e non, avvalendosi dei pezzi da me pubblicati sulle varie testate giornalistiche sportive per le quali collaboro quotidianamente.
martedì 8 marzo 2011
Esonero Delneri, Deschamps: il tecnico francese apre spiragli su di un suo possibile ritorno
Fonte: Calcio.fanpage.it
Didier Deschamps ha contribuito a scrivere pagine importantissime della storia della Juventus, sia sul campo (con quelle lucide geometrie disegnate in mezzo al campo, da perno del centrocampo bianconero con la conquista di scudetti, Champions League, Coppa Intercontinentale, e altro ancora ) sia sulla panchina (quando diede il La alla rinascita bianconera postcalciopoli riportando la Juve in Serie A nel 2006/2007).
Non si è chiusa nel migliore dei modi poi l'avventura del tecnico francese che nello stesso Maggio 2007, diede a sorpresa le dimissioni in seguito a dissidi con Alessio Secco: "Sul momento mi sembrò una decisione giusta, coerente. Invece fu un errore tutto mio. Con il passare del tempo ho realizzato che la gente del calcio non aveva colto le ragioni di quella mia scelta - ha spiegato il transalpino in un'intervista esclusiva a Tuttosport -Io e la società avevamo visioni diverse sul futuro e devo dire che anche chi mi stava vicino, come il mio agente, non mi consigliò al meglio.
Deschamps intervenuto anche sui motivi dell'attuale crisi bianconera, ha poi lasciato aperto uno spiraglio importante su di un possibile ritorno dopo l' esonero Delneri, sempre più concreto: "Perchè non vince da quattro anni? Dirlo dall’esterno è difficile. La mia posizione all’epoca era chiara: meglio prendere tre giocatori fortissimi all’anno, piuttosto che sei o sette di medio valore. Per essere all’altezza del proprio passato e delle aspettative che la circondano, la Juve ha bisogno di un continuo ricambio di campioni. Certo la qualità ha un prezzo, ma in quell’anno in B riuscii a lanciare giovani come Marchisio e De Ceglie, quindi potevamo concentrarci su pochi rinforzi di alto livello. Nell’estate 2006 accettai la panchina della Juve senza sapere se avrei allenato in C, in B e con quale penalizzazione. Si parlava di -30,-18. Fu un modo per sdebitarmi con chi mi aveva dato tantissimo nei 5 anni vissuti a Torino da giocatore. Ottenendo la promozione in A penso di avere saldato il mio debito, di essermi messo in pari. Quanto al futuro, chissà.
Marco Beltrami
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