mercoledì 2 marzo 2011

Milan, Cassano su Ibrahimovic: "E'un selvaggio deve avere qualche nonno di Bari vecchia"


In una lunga intervista rilasciata alla rivista GQ, Antonio Cassano si racconta a 360°, sfoderando delle perle destinate a scatenare l'ilarità dei lettori.

Il fantasista barese prima di tutto pensa alla sua famiglia e alla gioia di essere padre:"Che padre sarò? La strada è in salita. Presto mio figlio verrà a conoscenza di tutte le cazzate che ho fatto. Essere credibile sarà un casino. Ma ci riuscirò. Due cose contano: la prima è l’educazione, la seconda il pallone tra i piedi, e il bimbo promette alla grande. Scalcia continuamente. Destro e sinistro. Buon segno".

Con una rapida carrellata, Cassano spiega poi, alla sua maniera, la sua maturazione e le sue amicizie nel Milan: "C’era un periodo in cui la mia testa si rifiutava di crescere. Qualcuno, tipo Capello, provava a metterla a posto. Non c’era niente da fare. Allegri è un bel tipo, sa come prendermi. A Prandelli devo dire grazie. I compagni? Gattuso ormai parla milanese, sono nettamente più terrone di lui... Gli voglio bene. Ibra è come me. Selvaggio. Deve avere qualche nonno di Bari Vecchia. Pato è spaventoso, a quell’età non ce ne sono forti come lui".

In conclusione, la difficoltà per lui, di vivere in una città come Milano, così diversa dalle sue origini: "Tornerò a vivere a Genova ma sono strafelice di essere arrivato al Milan, dobbiamo vincere lo Scudetto, vivere qui però è dura. Mi devo abituare. Mio cugino Nicola e mia madre si sono già arresi. Dopo tre giorni di nebbia me li sono ritrovati nella casa di Nervi. Uno seduto da una parte e una dall’altra. "Noi rimaniamo qui. Quando vuoi venirci a trovare sai dove siamo" mi han detto".

Marco Beltrami

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